Italiani, quanti siamo?
In data 1° gennaio 2020 la popolazione residente in Italia è di 60.244.639 persone.
Questi non sono tutti italiani in quanto nel nostro Paese ci sono pure 5.306.548 stranieri regolarmente registrati.
Inoltre ci sono gli italiani residenti all’estero, iscritti all’AIRE, Anagrafe degli Italiani residenti all’estero, che sono 5.486.081.
Dati forniti per l’appunto dal RIM, Rapporto italiani nel mondo 2020.
Gli italiani all’estero sono cresciuti nel corso dell’anno di 198.000 unità mentre sono calati in Italia di 189.000. Nel periodo considerato gli italiani residenti all’ estero sono il nove per cento, rispetto all’insieme di tutti gli italiani.
Questi sono quelli che hanno o possono avere un passaporto, cittadini della Repubblica Italiana.
Tuttavia non tutti gli italiani all’estero si iscrivono all’ AIRE.
Oltre a questi ci sono i discendenti di quelli che nel corso dai secoli, ma soprattutto dopo l’unificazione, hanno lasciato l’Italia e altri luoghi dove si parlava Italiano o un dialetto italico.
Questi sono decine di milioni, circa 200 secondo il movimento “Italici.” Ne parleremo in una altra occasione.
Ritorniamo per il momento al RIM.
Il Rapporto raggiunge nel 2020 la sua quindicesima edizione; nel corso degli anni si è via via perfezionato fino a diventare, per chi si interessa di questi problemi, una vera “ Bibbia”. Mi sia perdonato l’ardire.
L’istituzione che ha promosso questi studi, è la Fondazione Migrantes, organismo pastorale della CEI, Conferenza Episcopale Italiana. Non a caso la Chiesa cattolica fin da quando iniziarono i tristi esodi dell’Ottocento, ha seguito e confortato gli emigranti italiani nel mondo. Ancora oggi vi sono fuori d’Italia chiese dove il rito è praticato in Italiano. Nel volume vi è uno spazio significativo: Gli italiani in Europa e la Missione cristiana (pag. 515).
In questa edizione si trovano, come nel resto anche nelle altre, tutte le analisi statistiche necessarie per inquadrare il fenomeno nella sua enorme complessità.
Si trova pure, per la prima volta l’esame della mobilità italiana partendo dalle province, ci si indaga da dove esattamente si mossero i primi migranti.
Si individua il percorso migratorio perfetto; dallo svuotamento di campagne e periferie alla circolazione. La mobilità per molti è un dramma,” ma di per sè non è dannosa, “ma lo diventa quando è a senso unico”.
Il tema viene sviluppato ampiamente dalla curatrice del volume, Delfina Licata, che col suo talento di ricercatrice impegnata e competente trasforma la montagna di dati e statistiche in un raconto appassionato su gli italiani fuori d’Italia.
Non vi faremo il riassunto del libro, vogliamo solo suscitare il vostro interesse. Il volume è consultabile on line. www.migrantes.it