Del 2020 abbiamo già parlato. Come saranno i prossimi 10 anni a Monaco? Per fare previsioni per il futuro bisogna conoscere il passato, quello recente e quello lontano. Questo anno 2021, del quale siamo già alla vigilia di Pasqua, tende purtroppo per ora ad assomigliare all’infausto 2020, l’anno dello scoppio e della diffusione della grande epidemia provocata dal virus che noi chiamiamo corona, o Covid.
Il decennio 2010/2019, alle soglie del 2020 era stato foriero di molti fatti che avevano indotto a previsioni per il decennio successivo, 2020 / 2030. Tuttavia dopo l’epidemia non sappiamo ora come sarà il mondo di domani. Nell’attesa, rievochiamo il recente passato.
Nel mondo e in Francia
Il decennio 2010 ha avuto alcuni momenti forti, come la primavera araba da dicembre 2010 a marzo 2011. Abbiamo visto come è andata a finire.
A Roma abbiamo un Papa che si dimette ed uno nuovo che viene dall’America Latina.
In Francia, che per chi sta a Monaco è il Paese di riferimento, abbiamo avuto il “mariage pour tous” nel maggio 2013, gli attentati islamici contro Charlie Hebdo (gennaio 2015) e quelli del Bataclan ( novembre 2015).
Il radicalismo islamico prende sempre più piede in questa Francia ed altri attentati seguiranno. Si parla sempre più di “ islamo-gauchisme”, vedi in questo stesso blog.
Il popolo francese soffre di questo ed altro, ma la classe politica che governa il Paese minimizza ed attende (che cosa?) per mettere in atto misure drastiche.
Nel 2016 la Gran Bretagna decide di uscire dalla Unione Europeo (Brexit) e gli Stati Uniti eleggono Donald Trump alla presidenza. Non sarà rieletto, come sappiamo, alla fine del suo mandato. Come sarà il nuovo presidente Joe Biden? Comunque per ora non entusiasma.
In Francia esplode il fenomeno Macron, maggio 2017. Era uno sconosciuto, quasi, fino a poco tempo prima, ma diventa presidente della “République”.
Per la prima volta, dalla fine della Seconda guerra mondiale la presidenza della repubblica francese non viene espressa dai partiti tradizionali conservatori e socialdemocratici. Chi c’è dietro Macron? È stato aiutato da una magistratura di parte? Macron si proclama progressista e riformatore, partirà bene, ma lo slancio riformatore si arresterà presto. Dovrà fronteggiare il movimento dei cosiddetti “Gilets jaunes”, al quale reagisce con fermezza, che invece manca contro l’islamismo radicale. Verso la fine del 2019 diventa molto popolare in Francia il giornalista Eric Zemmour che dalla TV distrugge il politicamente corretto praticato dalle élites intellettuali, di sinistra, ça va sans dire.
Nel 2018 ha imperversato nel mondo intero Greta Thunberg, studentessa svedese di 15 anni che ha portato al parossismo le inquietudini, più o meno fondate, per il riscaldamento climatico.
Nell’estremo oriente la Cina svela sempre più il suo volto totalitario ed illiberale, stroncando le proteste di Hong Kong. In Europa e nel Vicino Oriente emerge una sempre più pericolosa Turchia neo ottomana e filo islamica. La guerra in Armenia ne è la prova.
Questa elencazione di fatti non pretende di essere esaustiva, serve come introduzione per evocare gli anni 2010 nel Principato di Monaco. Non abbiamo evocato l’Italia, sempre perennemente in crisi, che stenta ad uscire da quella del 2008…
Ricordiamo tuttavia, senza essere neppure per l’Italia esaustivi, alcuni fatti, fra i quali il progressivo calo demografico: nella penisola italiana risiedono circa 60 milioni di persone, ma non tutti sono italiani. Gli stranieri sono più di cinque milioni pari allo 8,4% dell’intera popolazione residente e gli italiani/italiani sono in calo; crescono quelli fuori d’Italia: quasi 6 milioni.
Gli italiani all’estero sono una grande risorsa per il Paese, tuttavia sono spesso ignorati e sottovalutati. Nell’ultimo governo, quello di Mario Draghi, sono stati del tutto dimenticati; per loro neppure un sottosegretario che si occupi di loro.
Abbiamo assistito alla fine della carriera politica di Berlusconi e di Prodi, l’ascesa e il declino di Monti, poi di Renzi e poi ancora dei 5Stelle. E ci siamo subiti il governo Conte primo, il governi Conte secondo, ma abbiamo scampato il Conte TER. La riforma della Costituzione è stata respinta dal popolo per fare dispetto a Renzi (2016). Nel 2011 avevamo celebrato – fra retorica ed indifferenza – il 150° anniversario della fondazione dello Stato unitario italiano.
Veniamo a Monaco
In questo mondo turbolento, il Principato ha trascorso il decennio prima della pandemia in un pacifico cammino verso un continuo miglioramento.
Nel 2009 era uscito dalle black list avendo cominciato a fare numerosi accordi di collaborazione fiscale con i principali Stati.
L’accordo con l’Italia sarà siglato nel marzo 2015, ma per l’Italia ci sono ancora problemi, vedi in questo stesso blog cosa scrive il dott. Alberto Crosti: “Quale è il colore che il fisco italiano attribuisce al Principato di Monaco?”
Il principe Alberto era salito al trono nel 2005 e nel 2013 sposa la fidanzata Charlene. l matrimonio religioso ha avuto luogo il 2 luglio, gli eredi gemelli Jaques e Gabriella nasceranno il 10 dicembre 2014.
Date e fatti significativi
Segnaliamo alcune date e fatti significativi, non dimenticando mai che il Principato, con l’impulso del Sovrano è molto impegnato nelle tematiche ambientali che vuole armonizzare con la esigenza contraria di ospitare sempre più persone nel suo piccolo territorio, allargandosi in alto e in mare. Fatto significativo: la società che gestisce il Porto di Monaco acquista quello di Ventimiglia.
Nell’aprile 2015 viene inaugurata la Tour Odeon, alta 135 metri: promotore è stato il gruppo italiano Marzocco, da tempo operante nel Principato.
Nel mese di giugno del 2014 viene inaugurato il nuovo Yacht-Club: un capolavoro architettonico ad opera dell’architetto britannico Sir Norman Foster.
Il grande progetto che è un segno fondamentale per gli anni a venire, il cui compimento è previsto per il 2025, ha avuto inizio alla fine del 2016. Si tratta della nuova estensione in mare dove emergerà il nuovo quartiere de”Anse du Portier”, sei ettari di nuovi spazi attrezzati alla maniera di Monte-Carlo.
Contemporaneamente sono continuati i grandi lavori attorno alla Piazza del Casinò e all’Hôtel de Paris; nel febbraio 2019 emerge un altro nuovo quartiere di “ONE Monte-Carlo”, laddove c’era lo Sporting d’ Hiver.
Il popolo monegasco
Il decennio in questione è stato pure caratterizzato da una partecipazione molto attiva dei monegaschi, cioè di quelli di nazionalità monegasca, alla vita politica del loro Stato come dimostra l’intensa partecipazione al voto per il Consiglio Nazionale.
La legislature 2013/2018 è stata convulsa e conflittuale, in quella in corso 2018/2023, – che ha visto emergere la leadership di Stéphane Valeri – è emerso uno stretto collegamento fra eletti, governo e Principe per tenere sempre conto degli interessi dei nazionali, cioè del popolo monegasco. Stéphane Valeri con il suo partito Priorité Monaco, PRIMO, ha ottenuto il 57% dei voti.
Come abbiamo detto, il popolo monegasco partecipa attivamente alla “sua” politica; per l’elezione del “Conseil National” va a votare di solito più del 70% degli iscritti.
Dal popolo monegasco è emerso un nuovo campione di formula 1, Charles Leclerc, che indossa i colori della Ferrari.
Tutti i residenti sono stati colpiti, addolorati e sbigottiti per il brutale assassinio, avvenuto a Nizza (a Monaco non sarebbe mai stato possibile, di Hélène Pastor. e del suo autista Mohamed Darwich (6 maggio 2014).
Le indagini portano all’arresto dei presunti assassini, Samine Saïd Ahmed e Alhair Hamadi, che indicano Wojciech Janowski come mandante. Janowski è da anni il compagno della figlia di Hélène Pastor, Sylvia.
Dopo l’epidemia che cosa succederà e Monaco? riprenderà il suo cammino cosi come programmato nel recente passato?
Di sicuro saranno completati i progetti urbanistici in corso, il cantiere non si è mai arrestato.
I lavori de l’Anse du Portier procede alacremente e se ne rendono conto i cittadini di Monte-Carlo che abitano nei piani elevati dei grattaceli. Senz’altro sarà migliorato il traffico grazie a nuovi interventi che lo rendono più fluido, alla politica urbanistica che consentirà di ridurre i tempi di accesso ai posti di lavoro del Principato.
Tutto fa prevedere uno sviluppo più controllato e moderato, verrà sicuramente oltrepassata la soglia dei 40.000 abitanti, ci sarà, forse l’accordo con la Unione Europea. Un patto speciale che riconosca la pecularietà del Principato.
Proverbio Monegasco: Pati ciari, amiciçia longa. Serve la traduzione?